Non luogo a procedere nei confronti di chi aveva importato in Italia le carabine Zastava M76: ecco le motivazioni.
Le caratteristiche tecniche censurate, l’eccentrico in prossimità della volata e il regolatore di pressione del gas, “non appaiono idonee ad alterare la natura di armi comuni di sparo” delle Zastava M76. E comunque si tratterebbe di un errore scusabile, come scusabile è l’errore di aver importato armi che in particolari condizioni possono sparare a raffica. È infatti giustificato affidarsi “all’esito positivo dei controlli che dapprima l’arma aveva superato in via generale, poi i singoli esemplari avevano superato in via particolare”. Il gip ha diffuso le motivazioni della sentenza con cui ha disposto il non luogo a procedere nei confronti di chi aveva messo in commercio le carabine Zastava M76.
Per Antonio Bana, presidente di Assoarmieri e avvocato di alcune parti, si tratta di un risultato fondamentale «per tutto il comparto armiero». È stato possibile «grazie al lavoro scrupoloso di un giudice che ha avuto l’accortezza di approfondire la materia». Questa vicenda va avanti da più di sette anni. Fu infatti allora che si scoprì che la codetta poteva inibire il funzionamento del disconnettore e consentire lo sparo a raffica.
Non è l’unico filone giudiziario che riguarda le carabine Zastava: giusto qualche giorno fa l’avvocato Fabio Ferrari ha ottenuto il dissequestro e la restituzione delle armi a 35 legittimi detentori.
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