L’avvocato Fabio Ferrari ha ottenuto il dissequestro e la restituzione delle Zastava M76 ai primi 35 detentori che hanno agito in via legale. È una decisione che niente c’entra col non luogo a procedere di qualche giorno fa.
Dopo il non luogo a procedere, un’altra buona notizia sul caso Zastava M76. Su iniziativa di Auda, l’avvocato Fabio Ferrari ha ottenuto il dissequestro e la restituzione delle armi a 35 legittimi detentori. «Tengo a precisare» commenta Ferrari «che tutto questo nulla c’entra con la recente sentenza di non luogo a procedere». La sentenza «è sul risvolto penalistico che coinvolge soggetti differenti dai detentori, ai quali le armi furono sequestrate anni or sono». Se non verrà appellata e quando diverrà cosa giudicata, la sentenza «rappresenterà comunque un tassello favorevole, nulla più».
Sono molti, oltre mille, i detentori che sono stati privati delle armi; è logico chiedersi che cosa potrà accadere a tutti coloro che non hanno mai richiesto il dissequestro. «La situazione è delicata» prosegue Ferrari. «Lo stesso giudice prende atto che le armi in questione, nel loro stato attuale, sono passibili di confisca obbligatoria in quanto idonee al tiro a raffica. Come si possa sperare in un automatismo favorevole ai detentori che restano inerti non riesco a immaginarlo».
La sentenza penale, pur favorevole, non muta magicamente le Zastava M76 e non corregge il difetto di costruzione o di assemblaggio che ha dato origine all’intera vicenda. «Servono passi ulteriori e un intervento su ogni arma». Pertanto Auda e Ferrari «continueranno con le richieste di dissequestro, che potrà avvenire solo al termine di un iter ben delineato». Oltre alle indispensabili modifiche, autorizzate solo per gli esemplari in oggetto, c’è bisogno dell’ultima parola del Banco nazionale di prova. Solo se tutto procederà per il verso giusto «i proprietari che hanno agito in via legale potranno rivedere le loro carabine».
Sul prossimo numero di Armi Magazine la ricostruzione completa. Nel frattempo scopri tutte le news di legge.