Svolta nel caso Zastava M76: il gup ha disposto il non luogo a procedere nei confronti di chi rischiava il rinvio a giudizio. Lo rende noto Assoarmieri che commenta la decisione.
L’auspicio è che a breve le Zastava M76 possano essere restituite «a tutti i legittimi proprietari». L’avvocato Antonio Bana, presidente di Assoarmieri, commenta così la decisione del gup di Brescia che ha disposto il non luogo a procedere nei confronti di chi ancora rischiava il rinvio a giudizio. Il fatto non costituisce reato.
È una storia che va avanti dal 2014. Cominciò tutto col sequestro, prima probatorio e poi preventivo, di oltre 1.200 armi già vendute o da vendere: una perizia tecnica le considerava armi da guerra perché in alcune circostanze capaci di sparare a raffica. «È stata riconosciuta la buona fede dei professionisti e degli importatori» e si è dunque esclusa «qualsiasi componente dolosa» prosegue Bana. «Si tratta di una sostanziale svolta». Assoarmieri, che insieme a Cesdea ha partecipato attivamente ai procedimenti, «continuerà a essere sempre al fianco degli armieri e degli utilizzatori» su questa vicenda.
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