Il Washington Post spinge perché il parlamento metta mano a una legge che riduca la diffusione delle armi negli Stati Uniti.
È il più antico e diffuso quotidiano della capitale, è inevitabile che faccia rumore: la scorsa settimana il Washington Post ha dedicato un’intera pagina alla campagna contro la diffusione delle armi.
Lo ha fatto in un modo incisivo: editoriale, vignetta che rappresenta la mappa degli Stati Uniti come un’arma d’assalto. E poi l’elenco “far from comprehensive”, breve e incompleto, di chi è stato ucciso nelle sparatorie di massa degli ultimi 20 anni.
E lo ha fatto con un obiettivo chiaro: smuovere l’inerzia di Mitch MConnell, leader della maggioranza repubblicana al Senato, perché il parlamento statunitense risponda “all’imperativo morale” che lo chiama a intervenire con urgenza.
Nessuna legge potrà mettere fine alla violenza, si legge nell’editoriale. Ma alcune misure considerate banali, come la messa al bando delle armi d’assalto, possono contribuire a ridurla. L’editoriale, non firmato, rappresenta la linea ufficiale del Washington Post.