Difesa Italia assume una posizione decisa in merito alle ricorrenti discussioni su diffusione delle armi e legittima difesa.
“Ci rammarichiamo di dovere constatare che da gran parte delle forze politiche e soprattutto dal governo arrivino risposte inadeguate e insufficienti rispetto alla gravità della situazione“. È duro il comunicato rilasciato da Difesa Italia in merito alla discussione su armi e legittima difesa. L’associazione ricorda come l’esecutivo stia ignorando i due milioni di firme a corredo della proposta dell’Italia dei Valori sulla riforma della legittima difesa.
“Deve essere patrimonio di una democrazia matura rifiutare e confutare la demagogica equazione di quelle forze politiche che affermano che chi sceglie di porsi nella condizione legale di esercitare il diritto a difendersi sia un eversore dell’ordine costituito o un violento evocatore e creatore di scenari da farwest“.
Difesa Italia si dispiace inoltre di rilevare che su alcuni media si parli di una facilità di accesso alle armi da fuoco. E di un altrettanto semplice conseguimento del porto d’armi per il tiro al volo.
“Ogni cittadino deve vedersi riconoscere il diritto di difendersi da aggressioni e minacce ingiuste, senza temere rappresaglie e ingiusti processi“. È netta la posizione dell’associazione. “Se poi sceglierà di usare un’arma da fuoco legalmente detenuta, significa che lo Stato e le sue leggi lo hanno già riconosciuto come persona degna di questa concessione governativa“.
Ma la teoria deve farsi carne. Difesa Italia ritiene che l’unico modo per influire nella politica del Paese sia “contribuire a promuovere e organizzare un movimento di opinione“. E poi indirizzare il voto “a favore dei soli soggetti che dimostreranno di volersi concretamente impegnare nel diritto all’autodifesa” e “all’accesso legale alle armi civili e sportive“.