Il Tar della Sicilia ha deciso per il divieto di detenzione delle armi nei confronti di una guardia giurata la cui convivente si era uccisa con la sua pistola.
È chiaro che quando accade una tragedia di questa portata tutti i discorsi stanno a zero. Ma la cronaca ci impone di segnalare il caso di una guardia giurata di Catania a cui il Tar della Sicilia ha definitivamente vietato il porto d’armi dopo il suicidio della convivente con la sua pistola. Il rapporto della questura aveva evidenziato che l’arma utilizzata fosse “(mal) custodita all’interno di un cassetto del comodino della camera da letto”. La decisione, maturata alla fine di febbraio, è stata resa nota soltanto a maggio inoltrato. Sulla sentenza pesa l’aver intravisto “nei tragici fatti un atteggiamento negligente mantenuto dal ricorrente nella custodia dell’arma“.