A Bruxelles si sta lavorando a un nuovo regolamento europeo sulle armi, che però al momento non prevede particolari restrizioni.
Bisognerà stare attenti che nel corso dell’iter d’approvazione non spuntino inattese nuove restrizioni: perché adesso il nuovo regolamento europeo sulle armi proposto dalla Commissione europea riguarda soltanto importazione, esportazione, tracciabilità e scambio d’informazioni tra le autorità nazionali; ma si sa che quando si comincia a lavorare su un tema così delicato è improbabile che qualcuno non tenti d’estenderne la portata.
Al momento però nel lungo testo non sembrano esserci passaggi controversi; la Commissione intende infatti obbligare gli Stati membri ad armonizzare le regole e a comunicare i dati sull’import e l’export, per potenziare la lotta al traffico d’armi (si stima che in Europa le armi clandestine in circolazione siano circa 35 milioni, il 56% del totale; e una stretta ai controlli è utile anche a evitare le triangolazioni con cui si fanno affari con i Paesi sotto embargo). La digitalizzazione avrà un ruolo chiave, e potrebbe produrre semplificazioni amministrative per i cacciatori e i tiratori che vogliono trasportare le proprie armi all’estero.
Le restrizioni riguarderanno alcuni aspetti estranei a chi detiene legalmente le armi. La Commissione europea ha infatti intenzione di introdurre nuovi standard per le armi a salve o a gas lacrimogeni; bisognerà costruirle in modo che sia rigorosamente impossibile trasformarle in armi da fuoco. Arriveranno poi maggiori controlli sui componenti semilavorati, così da ostacolare l’acquisto diretto dall’estero per i privati e ridurre al minimo il fenomeno delle ghost gun.
A differenza delle direttive, che gli Stati membri possono recepire con un certo grado di libertà, i regolamenti «devono essere applicati in tutti i loro elementi nell’intera Unione europea».
Leggi le news, gli approfondimenti legali e tutti i test di armi e di munizioni sul portale web di Armi Magazine.