Si chiama Tfs, ossia threaded for suppression, l’ultima variante della pistola Kimber Kds9c, calibro 9×19 mm.
Una volta sciolto l’acronimo che la denomina è immediato capire quale sia la principale innovazione: Tfs, la sigla con cui la Kimber ha battezzato l’ultima variante della linea Kds9c, sta infatti per threaded for suppression, ossia «filettata per l’installazione di moderatori di suono». La sua canna di 4,6” (116,8 millimetri; passo di rigatura 1:10”), fluted con finitura nera Dlc, si chiude infatti con una filettatura ½x28 destinata, ovviamente ove consentito, a un impiego specifico.
Dal punto di vista tecnico si tratta di una pistola semiautomatica hammer fired con fusto in lega d’alluminio aeronautico. La Kimber ne ha confermato le potenzialità optic ready, che la rendono compatibile con i red dot affini ai Docter, allo Shield Rmsc, al Trijicon Rmr e all’Holosun K; sulla piastra è inoltre installata una tacca di mira Novak, eventualmente impiegabile insieme alla mira frontale in fibra ottica.
Caratterizzata dal particolare grilletto flat tipico della linea (peso di sgancio 1.587-2.041 grammi), pulsante reversibile di sgancio del caricatore, impugnatura G10 e finitura two-tone (nera-flat dark earth, nera-verde, nera-grigia), la Kimber Kds9c Tfs (lunghezza 210 millimetri, peso 875 grammi) si completa con un caricatore da 15 e uno da 18 colpi calibro 9×19.
La Kimber ha fissato a 1.695 dollari il prezzo al pubblico internazionale; l’eventuale distribuzione in Italia passerà dalla torinese Paganini, della cui scuderia il marchio fa parte.
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