Remington pagherà un risarcimento ai familiari delle vittime della strage di Sandy Hook.
È la prima volta che un produttore di armi paga un risarcimento per una di quelle che negli Stati Uniti si chiamano mass shooting: tocca alla vecchia Remington – anzi: alle sue quattro compagnie assicuratrici – che in seguito all’accordo raggiunto dai suoi legali pagherà 73 milioni di dollari ai familiari di alcune vittime della strage di Sandy Hook. Avviato nel 2015, negli anni il processo si è focalizzato sulla strategia di marketing finalizzata a vendere il Bushmaster Ar-15; fu l’arma che Adam Lanza utilizzò per uccidere venti bambini e sei adulti (preside, quattro insegnanti, la psicologa della scuola).
È l’avvio di un percorso che «renda i produttori di armi da guerra responsabili delle loro campagne di marketing aggressivo». Il presidente americano Joe Biden commenta così l’accordo sul risarcimento. È il segno che, nonostante le resistenze a livello federale, le leggi locali possono chiamare le aziende a una maggior responsabilità; «se non cambieranno il loro modello di business per esser parte della soluzione al problema, dovranno accollarsi i costi della loro complicità».
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