Stefano Maullu (Forza Italia) prende posizione sulla questione che sta dividendo l’opinione pubblica dopo la strage di Las Vegas.
La retorica che associa la diffusione delle armi ai fatti di sangue «danneggia tutti coloro che desiderano difendersi legalmente, tutti gli appassionati e i collezionisti. Per cui dev’essere combattuta con forza». Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia noto nell’ambiente per la strenua resistenza opposta alla Direttiva Armi, non utilizza mezzi termini per prendere posizione contro «l’approssimativa banalizzazione» e «le argomentazioni strampalate che rischiano di confondere l’opinione pubblica».
Nella nota rilasciata dall’eurodeputato forzista si legge che «il killer di Las Vegas era un malato, una persona con gravi disturbi mentali, che avrebbe potuto fare danni non solo con le armi ma con qualsiasi strumento, come d’altronde fanno i terroristi che utilizzano semplici automobili o coltelli». Maullu mette in evidenza come «in un Paese come Cipro, dove l’indice di disponibilità di armi è tra i più alti al mondo (16,67%), gli omicidi commessi con pistole o fucili rappresentano soltanto il 22% del totale. Un altro caso simile è quello della Finlandia, dove le uccisioni perpetrate con armi da fuoco rappresentano solo il 15,79% del totale, a fronte di una disponibilità di armi del 18,09%, ancora più alta di Cipro».