Dopo la sparatoria in una scuola superiore di Winder, in Georgia, il presidente americano Joe Biden sollecita i repubblicani ad accordarsi con i democratici e approvare una legge che limiti la violenza compiuta con le armi e riduca il numero di mass shooting.
L’ultimo bimestre prima delle elezioni presidenziali coincide per definizione col periodo meno indicato per gli accordi bipartisan, ma Joe Biden prova comunque a chiudere il proprio mandato con un provvedimento che «metta fine alla violenza compiuta con le armi, ormai per me una questione personale»: dopo la sparatoria nell’Apalachee High School, una scuola superiore di Winder, in Georgia (responsabile, di nuovo, uno studente; al momento si contano almeno quattro morti e trenta feriti, nove dei quali ricoverati), ha invitato i repubblicani a porre fine a «decadi d’inazione» e lavorare con i democratici per approvare una legge di buonsenso, che «ci aiuti a prevenire lo smembramento di altre famiglie ancora».
Per Biden sono quattro i pilastri su cui la nuova legge deve basarsi: rendere illegale il possesso di armi d’assalto e caricatori ad alta capacità; imporre la custodia sicura delle armi; estendere i background check, ossia il controllo dei precedenti, a ogni tipo di compravendita; porre fine all’immunità per i produttori in caso di utilizzo improprio delle armi.
Ma è difficile che Donald Trump e i repubblicani lo ascoltino: sarebbe strano vederli concedere all’amministrazione uscente un successo così pesante sul piano sia concreto sia simbolico.
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