La Smith & Wesson ha presentato la Bodyguad 2.0, pistola polimerica striker fired calibro .380 acp.
Dallo Shot Show 2010, fiera in cui la presentò al pubblico, la Smith & Wesson ha declinato la Bodyguard 380 in un gran numero di versioni (col laser di serie, con le sicure esterne, con le finiture incise sul carrello), che però lasciavano intatte le caratteristiche tipiche del modello; la mossa ufficializzata in queste ore ha un segno diverso: la Bodyguard 2.0, che mantiene lo status di pistola semiautomatica polimerica e il calibro .380 acp, ha un nuovo profilo che ne facilita il porto occulto, un nuovo grilletto flat striker fired e maggiore capacità del caricatore (si passa da sei a dieci o addirittura a dodici colpi).
Le dimensioni sono quelle di una classica pistola microcompatta: la canna di appena 2,75” (70 millimetri scarsi, rigatura 1:10”; finitura Armornite sull’acciaio inossidabile) contiene la lunghezza in meno di 140 millimetri, cui corrispondono un’altezza di 102 millimetri, uno spessore di 25 e un peso di 277 grammi.
Insieme all’angolo d’impugnatura di 18°, stessa scelta compiuta per la nuova serie Performance Center M&P Carry Comp, e alla texture in punti strategici, i tagli di presa aggressivi ma non affilati ne facilitano il maneggio.
Sono due le versioni disponibili, accomunate dalla tacca posteriore U-notch, dalla mira frontale con inserto al trizio, dall’impossibilità di installare un red dot direttamente sul carrello (non è dunque una pistola optic ready) e dal prezzo, 449 dollari: una ha la sicura al pollice, una no.
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