Dal tavolo di lavoro composto da Anpam, Anpp, Assoarmieri, Comitato D-477, Conarmi, Fidasc, Fitav, Fitds, Fenaveri e Arcicaccia emerge una richiesta precisa. Nel recepimento della Direttiva armi bisogna evitare norme più restrittive rispetto al resto d’Europa.
Bisogna evitare norme più restrittive rispetto al resto d’Europa, con cui la legislazione italiana deve essere armonizzata: è questa la posizione ufficiale dei rappresentanti del settore sul recepimento della Direttiva armi. Del comparto fanno parte Anpam, Anpp, Assoarmieri, Comitato D-477, Conarmi, Fidasc, Fitav, Fitds, Fenaveri, ossia Federcaccia, Enalcaccia e Anuu, e Arcicaccia. All’incontro del 31 luglio hanno partecipato come uditori anche i rappresentanti di Uits e Aitld. Gli esponenti dell’intero settore hanno rimarcato di aver già chiarito la loro posizione nel corso delle audizioni parlamentari. Non manca il ringraziamento esplicito a quei parlamentari “che hanno mostrato impegno, sensibilità e interesse nel considerare la questione in una prospettiva tecnica e non ideologica”.
Secondo i rappresentanti del comparto, alcuni aspetti della nuova direttiva europea sono “irragionevoli e inadeguati” rispetto a una normativa avanzata come quella italiana. Adesso occorre introdurre una serie di semplificazioni che, mantenendo elevato il livello di sicurezza, riducano la burocrazia e i costi “per amministrazioni, cittadini e imprese”.