La Federcaccia toscana prende posizione contro Sergio Sorrentino, presidente nazionale dell’Arcicaccia, che esclude l’assegnazione diretta per la caccia al cinghiale.

L’elezione di Sergio Sorrentino al vertice dell’Arcicaccia ha rappresentato una rottura netta nei confronti delle altre associazioni venatorie. E la Federcaccia toscana sale sulle barricate contro la proposta del presidente nazionale per la gestione della caccia al cinghiale: solo sorteggio e rotazione delle squadre. E niente assegnazione diretta. È quanto è emerso durante una riunione del tavolo di coordinamento convocato dall’assessore regionale Marco Remaschi. La Fidc sostiene che la proposta di Sorrentino trascuri “la sana e corretta gestione degli equilibri faunistici“. Perché si genera “all’insegna di una torbida logica del sospetto“. Nelle intenzioni, la proposta di Sorrentino “nascerebbe dall’esigenza di garantire, con la rotazione e il sorteggio, trasparenza e correttezza nelle assegnazioni“. Ma in questo modo si perde ogni legame col territorio. Decisa la chiusura della Federcaccia: “la notizia si commenta da sola“.