Matteo Renzi chiede che Palazzo Madama cambi la riforma della legge sulla legittima difesa.
«Inviterò i senatori a valutare di correggere la legge nella parte in cui risulta meno chiara e logica. Visto che io per primo, leggendo il testo, ho avuto molti dubbi». A meno di 24 ore dal via libera della Camera, Matteo Renzi rimette subito in discussione la riforma della legge sulla legittima difesa. Soprattutto nel passaggio che discrimina tra il giorno e la notte quale condizione esimente o meno per la valutazione del fatto. Fa incidentalmente sorridere che il più fiero sostenitore dell’inutilità del Senato nella campagna referendaria si affidi ora alla Camera alta per la modifica di una legge che non lo convince. Ma il dato politico è evidente: difficilmente la norma sarà approvata allo stesso modo da Palazzo Madama. E quindi sarà inevitabile un ritorno a Montecitorio. Mentre il countdown della legislatura è ormai sempre più vicino allo scadere.
Il Fatto Quotidiano: “Una legge dannosa”
Al tema è dedicato anche l’editoriale di Marco Travaglio che apre l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano.
“Se aumentano le probabilità che il rapinando sia armato con licenza di uccidere”, scrive Travaglio, “il rapinatore si armerà ancor di più e, essendo un professionista, avrà la meglio. Oppure intensificherà le attività diurne. Restano poi alcune difficoltà applicative: quando inizia esattamente la notte? Da che ora a che ora scatta il grave turbamento psichico per chi spara? Come ci regoliamo con l’ora legale? E cambia qualcosa se l’abitazione, di notte, è illuminata a giorno perché il rapinato accende la luce?”