Il caso incredibile di un cacciatore, denunciato e a breve a processo… per essere andato a caccia
Ben sappiamo che le forze dell’ordine hanno la facoltà di eseguire controlli sulle armi detenute, e che i predetti sono spesso condotti senza alcun preavviso.
Il caso in esame, da un punto di vista giuridico, meriterebbe un “Tapiro d’oro”. È accaduto un paio di anni fa a un cacciatore, ma ne ho notizia solo adesso. Munito di un fucile calibro 12 e di ogni tipo di licenza venatoria, il malcapitato stava eseguendo un’uscita a caccia di un paio di giornate quando è intervenuta la Polizia, presso la sua abitazione, per un controllo sulle armi.
Siccome il fucile calibro 12 non fu trovato tra le armi in cassaforte, aperta dal figlio, anche lui cacciatore e munito di regolare licenza, la questura lo ha denunciato alla procura per omessa denuncia dell’arma e per omessa custodia della stessa. Inutili le spiegazioni fornite dal cacciatore al suo ritorno, che portava con sé il fucile “mancante”, il PdA uso caccia e il tesserino venatorio.
A processo nel 2025
Ovviamente tutte armi, le munizioni e le licenze sono state sequestrate, anche quelle del figlio, colpevole di convivere con un pericoloso e inaffidabile individuo. In tal modo sono già tre le stagioni di caccia saltate, per entrambi… verdi e anti caccia ringraziano sentitamente.
Nonostante l’avvocato incaricato della difesa penale abbia ben spiegato i fatti con memoria difensiva, da cui deriva l’inesistenza di entrambi i reati, la procura non ha archiviato. A processo nel 2025, per avere osato andare a caccia munito di fucile e di tutte le autorizzazioni richieste dalla legge.
Pianeta terra, Italia, anno domini 2024.
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