Il nome Sako è in genere associato a ottime carabine dalla struttura classica, tutte legno e acciaio, ma da qualche tempo anche nel catalogo della Casa finlandese troviamo una moderna proposta in cui i polimeri hanno una discreta importanza: la serie A7. Abbiamo provato la versione Sako A7 Roughtech Range calibro 300 Win Mag.
1 di 17

La calciatura Roughtech del Range presente una pistola molto dritta e comoda per il tiro da appoggiati. È disponibile sia nera che verde, come nell’esemplare provato; la sua superficie è ruvida

Il segnalatore rosso che protrude dal cappuccio posteriore indica che il percussore è armato. La sicura è a due posizioni: quando arretrata blocca anche l’otturatore, ma subito davanti, prima della manetta, è presente un tasto che consente di aprire l’otturatore anche in questa condizione

Il caricatore e il pulsante di sblocco. Quest’ultimo è fissato alla meccanica e il sottoguardia in polimero ha solo funzione estetica. Per sganciare il caricatore è necessario premerlo prima di agire sul pulsante di blocco

Il caricatore monofilare, da tre colpi, è realizzato in polimero, ma i labbri sono in acciaio inossidabile ed elastici: questo permette di riempirlo anche quando inserito nell’arma, premendo semplicemente la cartuccia verso il basso

A sinistra la massima lunghezza accettata dal caricatore, 85 millimetri, mentre i colpi ricaricati, al centro, erano lunghi 87 ed era necessario inserirli uno per uno in canna; a destra una finta cartuccia utilizzata per misurare il free bore: per avere la palla a contatto con le righe servirebbe una lunghezza di 90,5 millimetri

L’esemplare provato presentava la volata filettata, il che permette di montare con precisione un freno di bocca.