La Sabatti Urban Sniper, giunta alla seconda generazione, nasce per affrontare sia il tiro al poligono sia le battute di caccia di selezione. La novità della versione 2021 è la presenza dell’eccellente azione Blizzard mutuata dalle sportive Tld, oltre che dalla St18 e dalla Tactical Evo.
La nascita dell’Urban Sniper
Il debutto della Urban Sniper in casa Sabatti è avvenuto nel 2017 (vedi il numero di novembre di Armi Magazine): era l’interpretazione del marchio gardonese del modello sviluppato Oltreoceano nato dalla necessità di pianificare interventi sempre più efficaci in ambiente urbano, sentita soprattutto dai reparti d’intervento speciale delle forze di polizia e delle agenzie governative americane.
I professionisti chiedevano infatti carabine compatte e trasportabili quanto e più di un M16, ma più precisi per un tiro selettivo fino a 300-400 metri. Nacquero così le urban sniper che furono ampiamente adottate dai reparti professionali.
Sabatti definisce la sua Urban Sniper “leggera e versatile, concepita e realizzata come strumento multiruolo, un’arma ‘tattica da campagna’ in grado di offrire le prestazioni adeguate, senza eccedere, sia per gli impieghi venatori – in particolar modo nella caccia di selezione – sia per la maggior parte degli usi sportivi, fino alle applicazioni tattiche e di Polizia in ambito urbano”.
Arriva la Blizzard
La prima generazione della Urban Sniper montava un’azione di tipo standard con il tipico otturatore a due tenoni frontali, sottoposto a un trattamento di cementazione e tempra, con il corpo lucidato a specchio, di lunghezza idonea per il calibro .308 Winchester (azione di tipo corto).
La principale novità della seconda generazione è un grande passo in avanti e consiste nell’adozione della Blizzard a tre tenoni, progettata e realizzata nel 2017 in collaborazione con la Bcm e impiegata per la recente Tactical Evo e per le sportive Tld, mietitrici di numerosi successi in ambito sportivo.
Si tratta quindi di un’azione nuova, ma questo è secondario, e soprattutto dedicata al tiro a lunga distanza, realizzata in acciaio, con caratteristiche meccaniche di massima sicurezza anche con caricamenti esasperati (Sabatti ha testato con successo al Banco di prova caricamenti fino a 7200 atmosfere fermandosi solo per i limiti del trasduttore), una perfetta coassialità con la canna e realizzata con metodi che ne esaltano la rigidità.
Estrattore a ghigliottina
Elemento fondamentale per la sicurezza è l’estrattore a ghigliottina, con un’architettura che concorre alla sicurezza del sistema: garantisce sempre un supporto sicuro al fondello del bossolo non potendo arretrare quando questo si espande sotto l’azione della pressione.
Il nuovo cuore ospita un altrettanto innovativo otturatore, a tre tenoni così da garantire l’apertura con una rotazione di soli 60° del manubrio; i tre tenoni conferiscono una maggiore superficie di chiusura, mentre la presenza di eliche di chiusura particolarmente accentuate favoriscono un ritorno in batteria più agevole.
Il componente è realizzato in acciaio per tornitura poi rettificato e cromato a spessore. La finitura cromata migliora la scorrevolezza, riducendo gli attriti, ed esalta la resistenza alla corrosione. I classici intagli elicoidali che molti limitano a un fattore estetico e di alleggerimento vanno a portare effetti positivi anche nel caso che l’arma sia sporca. La manetta d’armamento monta un pomolo d’impostazione tattica intercambiabile.
La prova completa della nuova Sabatti Urban Sniper, nel calibro .308 Winchester e con lunghezza di canna di 610 mm, è pubblicata nel numero di maggio 2021 di Armi Magazine, in edicola dal 16 aprile.