La nuova Sabatti Rover Scout ben si sposa con il concetto di Scout Gun concepito 40 anni dal compianto Jeff Cooper (1920-2006), tenente colonnello in ritiro, che ha combattuto nella Seconda guerra mondiale e nel conflitto di Corea.
Gli otto criteri di Cooper
La Scout Gun, ovvero arma da esploratore, da ricognitore, è stata delineata da Cooper in un articolo dei primi anni Ottanta, in cui descriveva la carabina tuttofare ideale. Essa doveva:
- essere una bolt action;
- avere un calibro intermedio (.308 Winchester o 7/08 Remington);
- essere leggera (tra i 3 e i 3,5 kg) e corta (circa 1 metro);
- avere l’attacco per ottica a focale intermedia;
- disporre di mire di riserva Ghost Ring (diottra da combattimento);
- montare una calciatura sintetica;
- essere dotata di cinghia di trasporto (questo non riguarda l’arma di per sé, quanto gli accessori da abbinare);
- essere capace di una precisione di almeno 2 Moa a 200 yard (circa 4”) su serie di tre colpi.
Sabatti Rover Scout, perfetta per Cooper
La nostra Rover Scout soddisfa tutti questi requisiti, tranne uno (punto 6): la calciatura non è in materiale sintetico, ma in uno splendido legno laminato, dalla colorazione blu cangiante dal peso di 1.221 grammi (forse, considerata la destinazione d’uso, potrebbe essere interessante valutare una più leggera e “maltrattabile” calciatura polimerica).
È una concessione all’estetica che i tiratori e cacciatori italiani apprezzeranno sicuramente. Per il resto, è una carabina bolt action in calibro intermedio (punti 1 e 2), che pesa 2,8-3,3 kg (punto 3).
Anche la lunghezza (senza freno, non previsto nel concept originale) soddisfa i requisiti del colonnello, visto che è di 970 mm, compreso il freno di bocca che non era previsto da Cooper.
Ottica e mire
Il punto 4 è ampiamente soddisfatto: la slitta Picatinny è quanto di più versatile ci possa essere, sia per la varietà di anelli accoppiabili, sia perché gli stessi possono essere sistemati in un qualsiasi punto della lunghezza della slitta, che copre l’azione e si allunga sopra la canna.
Il punto 5 è stato soddisfatto, con una tacca di mira a scomparsa (Ghost Ring) e un mirino dotato di fibra ottica rossa. Visto che la tacca di mira è montata dopo la slitta, si ha una messa a fuoco perfetta e molto intuitiva anche per i soggetti che portano gli occhiali (come chi scrive) e un’istintività eccellente, vista la poco usuale distanza di circa 45 cm dalla pupilla.
Per il punto 8 (precisione) rimandiamo direttamente alla prova pratica (è stato superato alla grande).
Scout Gun del terzo millennio
Nel complesso, con il freno di bocca che lavora come spegnifiamma e compensatore, il caricatore estraibile da 7 colpi e, soprattutto, il passo di rigatura dedicato, la Rover va oltre le aspettative del progetto originario di Cooper.
Trovate la prova completa nel numero di febbraio di Armi Magazine, disponibile in edicola.