Il governatore della Lombardia Roberto Maroni ritiene che dovrà essere il prossimo parlamento a modificare la legge sulla legittima difesa.
Non è questo il momento giusto. «Speriamo che il Senato fermi la legge [sulla legittima difesa] approvata dalla Camera o che il legislatore se ne occupi nella prossima legislatura, dopo le elezioni del 2018». È la posizione di Roberto Maroni, presidente leghista della Regione Lombardia, espressa nel corso della tavola rotonda su sicurezza e legittima difesa organizzata dal Movimento forense. La sicurezza è un tema rischioso da agitare in campagna elettorale. E secondo Maroni la Camera è stata «un po’ frettolosa nell’approvare il testo». Ne è segno la mancata calendarizzazione da parte del Senato.
L’ex ministro dell’Interno si è detto convinto della necessità di «eliminare l’eccesso colposo di legittima difesa, perché la difesa è sempre legittima. Reagire non è una colpa, è un istinto naturale». E pertanto «il patrocinio gratuito è una cosa giusta». Perché la cultura della legalità si diffonda, Maroni ritiene che sia necessario ascoltare tutti: «la magistratura, gli avvocati, gli organi di polizia e anche chi gestisce le armi».
Dal Pd lombardo si riconosce che la nuova legge sulla legittima difesa sia stata scritta «sull’onda di eventi di cronaca» e che quindi possa essere modificata, ma «secondo i dati della questura di Milano anche i reati predatori sono in calo».
Giovanni Toti e Vittorio Feltri sulla legittima difesa
Nelle ultime ore il tema della legittima difesa è stato chiamato in causa da altre due personalità riconducibili al centrodestra. Giovanni Toti, presidente della Liguria, ha sottolineato come un eventuale governo di larghe intese dopo le elezioni sia una chimera. A dimostrazione dell’inconciliabilità delle posizioni dei due schieramenti, Toti evidenzia come nella sua Regione la sinistra sia quella forza politica che «ha impugnato la legge regionale che garantiva assistenza legale a chi viene accusato di eccesso di legittima difesa».
E nel suo editoriale “Vi dimostro perché i nostri politici sono tutti tonti” Vittorio Feltri considera la legge sulla legittima difesa un provvedimento a favore dei cittadini come le norme sul fine vita e il testamento biologico, a differenza dello ius soli.