Si è passati dai 20 ricorsi del 2015 ai 50 dell’ultimo anno solare, in controtendenza col calo del dato generale.
In Liguria i ricorsi al Tar in materia di armi e porto d’armi sono in controtendenza rispetto alla media generale: se il dato complessivo è calato del 10% (1.040 casi nel 2016, 932 nel 2017), i ricorsi contro la revoca o il diniego di porto d’armi, soprattutto venatorio, sono saliti da 30 a 50. Ancora più evidente la crescita nel biennio: nel 2015 erano stati 20 i cittadini che si erano rivolti alla giustizia amministrativa per reagire al no di prefettura e questura. Lo ha reso noto Giuseppe Daniele, presidente del tribunale, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Secondo quanto riporta l’Ansa, Daniele si è detto stupito «dell’impennata dei ricorsi in materia di pubblica sicurezza, in particolar modo [incentrati] sulla detenzione di armi per uso venatorio».