Se chi ha violato la legge è stato riabilitato, la revoca del porto d’armi non è automatica. Anche se la riabilitazione risale a prima della nuova norma.
La riabilitazione rende discrezionale (= non automatica) la revoca del porto d’armi anche se il reato e i relativi giudizi risalgono a prima che entrasse in vigore la nuova Direttiva armi, con annessa nuova interpretazione dell’articolo 43 del Tulps. Lo ribadisce il Consiglio di Stato che, con una sentenza firmata dall’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, respinge il ricorso del ministero dell’Interno.
Il Tar si è mosso correttamente, non c’è automatismo della revoca. Ha dunque ragione il cacciatore fiorentino al quale era stato tolto il porto d’armi nonostante la riabilitazione per reati commessi anni fa. È fallace l’interpretazione secondo cui la nuova norma “priva di particolari previsioni di diritto transitorio” dovrebbe trovare applicazione esclusivamente “alle fattispecie successive alla sua entrata in vigore”.
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