Il responsabile della morte di Idy Diene ha sparato con un’arma regolarmente detenuta. E l’opinione pubblica torna ad aprire il capitolo dei requisiti per la concessione del porto d’armi.
Roberto Pirrone ha ucciso Idy Diene con una Beretta regolarmente detenuta; e, insieme a una situazione sociale che si infiamma, tornano le polemiche sui requisiti per la concessione del porto d’armi. L’opinione pubblica mette sotto accusa le modalità con cui a volte si svolgono le visite per il rilascio del certificato medico d’idoneità. In un articolo a firma Giulio Gori il Corriere Fiorentino, l’edizione locale del Corriere della Sera, torna sui requisiti necessari per ottenere il porto d’armi: la legge rischia di non tener conto, per esempio, di una depressione giunta dopo il rilascio. Gori riporta poi le parole di un esaminatore di tiro, secondo il quale «capitano, anche se di rado, casi in cui i certificati medici di idoneità vengano dati a persone che sembrano inadatte a possedere un’arma».