Renata Briano ha affermato: “è necessario ascoltare anche i cacciatori e coloro che vivono nelle zone rurali”.
Con queste parole l’europarlamentare si è rivolta alla Commissione europea in occasione della conferenza “Il futuro delle Direttive Natura: dove stiamo andando?”, svoltosi ieri a Bruxelles e la cui organizzazione è stata curata da Face (Federation of Associations for Hunting and Conservation of the European Union) nell’ambito dell’Intergruppo parlamentare Biodiversità, Caccia e Attività Rurali.
L’iniziativa promossa da Renata Briano aveva come scopo principale quello di fare chiarezza sulla strada che la Commissione europea intende percorrere circa il piano d’azione per l’implementazione delle Direttive Natura (previsto per la fine di marzo).
La perdita di biodiversità è una delle principali sfide ambientali per l’UE
“La perdita di biodiversità – ha sottolineato Renata Briano – è una delle principali sfide ambientali per l’UE. È positivo che le Direttive Natura siano mantenute e che si continui a lavorare a una migliore implementazione.
“Tuttavia non possiamo ignorare le problematiche che ci vengono segnalate dai territori e da istituzioni come la Corte dei Conti europea. Come parlamentari europei abbiamo il dovere di partecipare al dibattito e di far sentire la voce dei cittadini”.
Dall’Olio: il punto sulla caccia alle specie migratorie
Gian Luca Dall’Olio, vicepresidente della Face e presidente di Federcaccia e di Fenaveri, ha spiegato come l’implementazione troppo rigida per quanto riguarda la definizione delle stagioni di caccia agli uccelli migratori presenti delle incongruenze fra Paesi confinanti.
Infatti, per evitare disparità di trattamento fra cittadini europei, la corretta applicazione della Direttiva Uccelli dovrebbe essere fatta sulla base dei migliori dati disponibili avvalendosi degli studi scientifici più recenti.
Per questo motivo la Federcaccia si è dotata di un Ufficio Avifauna Migratoria che ha come scopo la ricerca scientifica per far avanzare le conoscenze sulla migrazione degli uccelli.
“Il contenzioso legale con l’Italia – ha concluso Dall’Olio – è dovuto a contraddittori e datati risultati del lavoro del Comitato Ornis adottati dalla Commissione Europea nel 2001 e mai più adeguati”.
Spendere meglio le risorse
A proposito del contenzioso, la Corte dei Conti europea, intervenuta alla conferenza, ha rilevato anche che dal 1981 circa il 30% delle procedure di infrazione in campo ambientale sono dovute alle Direttive Natura, invitando di fatto la Commissione europea e gli Stati membri a spendere meglio le risorse destinate alla Rete Natura 2000.
Renata Briano: la Direttiva Uccelli va applicata meglio
“Siamo in molti a pensare che la Direttiva Uccelli vada applicata meglio“ ha concluso Renata Briano .
“Penso, ad esempio, alla disparità esistenti tra Italia e Francia sulla fine della stagione venatoria di alcune specie. Queste disparità non stanno in piedi dal punto di vista scientifico. La Commissione deve tener conto delle ricerche più attuali, anche di quelle delle associazioni venatorie.
“Invito la Commissione a dotarsi di adeguate strutture per permettere a stakeholder e altri istituti scientifici di contribuire all’aggiornamento scientifico dei Key Concepts sulla migrazione degli uccelli”.