Che cosa rischia chi ha prestato l’arma a una persona che per questo si vede poi accusata di porto illegale?
È responsabile di concorso nel reato di porto illegale di un’arma chi è consapevole di prestarla a una persona priva della licenza. Lo ha chiarito la Cassazione (settima sezione penale, sentenza 5145/2023) respingendo il ricorso di un cacciatore contro la decisione della Corte d’appello di Reggio Calabria.
La Cassazione ricorda inoltre che perché il porto si configuri non c’è bisogno «di un rapporto stabile con l’arma, protrattosi per un tempo apprezzabile»; tutto ciò che esclude «un momentaneo passaggio del fucile» (e nella sentenza si discute della «consegna dell’arma [a una persona che] ne ha mantenuto l’autonoma disponibilità per il tempo necessario ad allontanarsi di venti metri e per utilizzarla esplodendo due colpi») è punibile.
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