La procura di Pavia sta indagando su una presunta corruzione legata al rinnovo di un porto d’armi uso caccia. Si è prossimi alla conclusione delle indagini.
Un vassoio per un porto d’armi. Almeno secondo l’inchiesta della procura. I magistrati hanno infatti indagato un funzionario della prefettura di Pavia, accusato di aver ricevuto un pezzo di antiquariato dal valore di un migliaio di euro in cambio dell’interessamento nel rilascio di un porto d’armi uso caccia. Nel frattempo il vassoio d’argento è stato sequestrato. Ma l’avvocatessa Claudia Sclavi, legale di fiducia del funzionario indagato, parla dell’inchiesta come di «un’incomprensione». Sentita da La Provincia Pavese, testata locale, l’avvocatessa ha parlato di «fraintendimento investigativo», perché il funzionario «non si occupa affatto del rilascio di porto d’armi uso caccia», ma «del servizio ricorsi contro le violazioni al codice della strada». E in ogni caso il rinnovo del porto d’armi non era stato concesso.