L’emendamento del Pd Umberto Buratti tenta di chiarire definitivamente la relazione tra porto d’armi e TSO. Il sindaco, è il senso, deve essere obbligato a comunicare a prefetto e polizia l’adozione di misure sanitarie incompatibili col rilascio della licenza.
Porto d’armi e TSO, trattamento sanitario obbligatorio, non vanno decisamente d’accordo. Così nel corso della discussione sul Recovery Plan la commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato l’emendamento presentato dal Pd Umberto Buratti; l’intenzione è obbligare il sindaco, autorità sanitaria del Comune, a comunicare al prefetto e alle forze di polizia “l’adozione di misure o trattamenti sanitari per patologie” incompatibili con il rilascio della licenza. “La misura” commenta Buratti in una nota “darà inoltre impulso all’emanazione del decreto che, come previsto dalla legislazione europea, stabilisce l’istituzione di una banca dati per il tracciamento delle armi da fuoco”.
L’emendamento prevede che le modalità di comunicazione cui il sindaco sarà tenuto saranno stabilite con un successivo decreto. “La pandemia ha acuito i disagi psichici” chiude Buratti. Viviamo “una situazione di fragilità sempre più evidente che non può più essere trascurata”. Il disegno di legge, emendamento incluso, è atteso dal doppio esame di Camera e Senato.
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