Il consiglio d’amministrazione della Banca Valsabbina ha approvato una nuova policy etica per la regolamentazione dei rapporti con le aziende che operano nel settore delle armi.
Nessuna operazione finanziaria che abbia a che fare “con armi controverse”. Né con “Paesi nei cui confronti sia stato dichiarato l’embargo totale o parziale delle forniture belliche da parte delle Nazioni Unite o dell’Unione europea”. Sì alle transazioni e ai finanziamenti destinati a “produzione, compravendite domestiche, import, export e transito di materiale di armamento prodotto, scambiato e utilizzato in via definitiva da forze armate” e forze di polizia locali. Sono i punti principali della nuova policy etica della Banca Valsabbina, una delle principali banche bresciane. La mossa suona come una risposta alle critiche sollevate dai media cattolici Missione Oggi, bimestrale dei missionari Saveriani, Nigrizia, mensile dei Comboniani, e Mosaico di pace, rivista della sezione italiana di Pax Christi, nel mese di luglio.