Se spara proiettili veri, una pistola a salve modificata diventa un’arma da sparo clandestina.
Detenere una pistola a salve modificata in modo che possa sparare proiettili veri equivale a detenere un’arma clandestina. Lo ribadisce la prima sezione penale della Cassazione (sentenza 14765/2022); respinto il ricorso di un giovane pugliese che contestava quanto stabilito in primo grado e in appello.
Una volta che la si modifica in modo da renderla un’arma da sparo, una pistola a salve diventa automaticamente clandestina; vale lo stesso per una pistola giocattolo. “Sarebbe irragionevole” si legge “ritenere che, siccome inizialmente sottratta all’immatricolazione, [l’arma] conservi questa caratteristica; essere cioè estranea all’identificazione per numero di matricola, pur quando sia modificata a tal punto da assumere la funzionalità di una qualsivoglia arma comune da sparo”.
Sbaglia dunque la difesa a sostenere che, siccome non ne era prevista l’immatricolazione all’uscita dalla fabbrica, la modifica di una pistola a salve o di una pistola giocattolo non renda problematico il controllo delle armi catalogate e registrate sul territorio.
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