L’Nra ha presentato un ricorso contro la normativa che disciplina l’impiego dei pistol brace in America.
La nuova regolamentazione delle pistol brace in America dovrà essere giudicata da un tribunale; o almeno se lo augura l’Nra che nelle scorse ore s’è rivolta alla Corte distrettuale del Texas settentrionale cui ha presentato una sorta di ricorso-esposto chiamando in causa l’Atf, il Dipartimento di giustizia e l’attorney general Merrick Garland.
Per Wayne La Pierre, vicepresidente dell’Nra, la normativa che obbliga gli americani a denunciare il possesso dei pistol brace e riclassifica le armi lunghe su cui sono installati (il loro impiego consente d’utilizzarle con una sola mano) «è arbitraria e incostituzionale»; l’Nra segnala infatti che i possessori di armi rischiano multe e potenzialmente anche il carcere per l’impiego d’un dispositivo di plastica di per sé legale.
Negli scorsi giorni c’è già stata un’interlocuzione con gli uffici governativi, che hanno chiarito che una volta smontati i pistol brace non devono essere obbligatoriamente distrutti o modificati in modo tale da impedirne l’utilizzo. Ma evidentemente all’Nra non è sufficiente; e, come per l’opposizione repubblicana, l’obiettivo è ottenere il ripristino della vecchia normativa.
E non è causale che il ricorso sia stato presentato in Texas; qua, Stato dalla fortissima tradizione pro-armi, l’Nra registra infatti 350.000 iscritti, record di tutta la nazione.
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