Livorno – La vicenda si è conclusa senza feriti, ma con un arresto e una denuncia per tentato omicidio in concorso.
Se davvero è andata come i due responsabili, marito e moglie, raccontano agli inquirenti, l’esasperazione può essere un problema. Non solo per chi è esasperato, ma anche per chi vive nei dintorni. Anche perché a chi da ragazzino non è capitato di dover recuperare un pallone finito chissà dove?
«Pensavamo che fossero dei ladri». È con questa motivazione che alla fine della scorsa settimana un sessantasettenne livornese ha sparato, per fortuna senza colpirli, contro due ragazzini che avevano scavalcato una recinzione per recuperare il loro pallone. L’uomo, il cui porto d’armi è scaduto nel 1996, ha raccontato di essere stato incitato dalla moglie: la donna, una pisana di 60 anni, ha confermato la storia del marito giustificando l loro azione con l’esasperazione per i continui tentativi di furto e le violazioni di domicilio nei loro confronti. Stando a quanto riportano le cronache locali e nazionali a partire da Il Tirreno, l’autore dello sparo ha confermato di aver notato i ragazzini giocare nel cantiere adiacente al loro giardino, di aver tirato fuori l’arma da un armadio e di aver preso la mira. La polizia ha sequestrato due fucili con relative munizioni e il bossolo della cartuccia sparata, ritrovato nella pattumiera. L’uomo è stato arrestato per tentato omicidio in concorso, la moglie denunciata in stato di libertà per lo stesso reato.