Il Pedersoli Whitworth è la replica dello storico fucile ad avancarica che il dipartimento della Guerra di Sua Maestà commissionò all’ingegnere inglese Joseph Whitworth in seguito alle magagne del Pattern 1853
Uno sguardo accurato al Pedersoli Whitworth, replica di un’arma storica, ha bisogno di un racconto che ne tratteggi il contesto. E dunque Joseph Whitworth nacque a Stockport, figlio di Charles, un insegnante e pastore della Chiesa Congregazionista. Frequentò le scuole a Idle, vicino Leeds: fin dall’inizio mostrò un grande interesse per la meccanica e questa sua attitudine si rivelò in pieno quando iniziò a lavorare presso suo zio e, in seguito, in tutte le sue iniziative ivi inclusa la progettazione del fucile della cui eccellente replica ci stiamo occupando.
Il nome di Whitworth non ci è nuovo. Chi si sia imbattuto in filettature americane o inglesi, misurate in filetti per pollice, lo ha certamente sentito nominare. Il grande merito di Whitworth fu quello di introdurre nella meccanica la precisione delle lavorazioni, creando d’unità di misura del millesimo di pollice, e di usare del blu di Prussia mescolato con olio per controllare la planeità delle superfici. Fino a quel momento, la tolleranza nelle lavorazioni meccaniche in serie era tale che si era introdotta per i pubblici appalti delle armi la Pattern Room, ancora esistente e ormai trasformata in raccolta per l’uso degli studiosi. In pratica, per ogni nuova arma era realizzato un modello depositato, al quale i prodotti di tutti i fornitori dovevano essere raffrontati singolarmente. Con le sue caratteristiche di precisione, Whitworth iniziò la produzione di macchine utensili particolarmente apprezzate.
Whitworth vs Enfield: il confronto
Nel frattempo, la guerra di Crimea aveva rivelato i difetti del fucile Enfield modello 1853, quello della sottoscrizione lanciata da Garibaldi per “il milione di fucili”. Il Nizzardo, all’epoca, cercando armi moderne, non poteva certamente rivolgersi all’Austria. I fucili raccolti da Garibaldi, molti meno di un milione, furono poi sequestrati da Cavour. In seguito alle magagne del Pattern 1853, il Dipartimento della Guerra di Sua Maestà commissionò a Whitworth la progettazione del sostituto.
La nuova arma aveva un calibro inferiore, l’anima della canna esagonale e sparava una palla esagonale allungata che entrava rotazione in rapida a tutto vantaggio della precisione. Il raffronto tra i due fucili, il vecchio e il nuovo, fu eseguito nel 1857 e diede risultati clamorosi. Anche il fucile di Whitworth non sembra particolarmente preciso, con i criteri di oggi. Ma deve essere considerata la pratica del tiro d’interdizione, in cui un intero battaglione regolava l’alzo e sparava in direzione del nemico, tirando nel mucchio. Qualcuno si sarebbe colpito. Inoltre si supponeva che il singolo soldato, alle distanze utili alle quali si riusciva a vedere decentemente il nemico, tirasse verso un gruppo di ufficiali o di artiglieri, provocando quanto meno scompiglio anche se non fosse riuscito a colpirne qualcuno.
Whitworth, il fucile con il cannocchiale
Al pari dell’eccellente cannone Whitworth a retrocarica, da 70 millimetri e dalla gittata di dieci chilometri, il cui proiettile per rigature a spirale era stato brevettato nel 1855, anche il fucile non fu accettato dall’esercito britannico. Al cannone venne preferito quello di William Armstrong, anche se l’originale inglese fu adottato dai Confederati durante la guerra di Secessione americana. Quanto al fucile, la canna ad anima esagonale si dimostrò molto soggetta a incrostazioni e, soprattutto, molto più costosa rispetto a quella del Pattern 1853. Rifiutato dall’esercito inglese, finì adottato da quello francese.
Il vecchio Enfield fu invece trasformato a retrocarica da Jacob Snider, americano di origine olandese; la trasformazione del Pattern 1853 costava solo 12 scellini. Non fu la morte del fucile Whitworth, perché un certo numero fu acquistato dai Confederati durante la guerra di Secessione e affidato ai tiratori scelti, i famosi Whitworth Sharpshooters. Una curiosità: alcuni fucili furono equipaggiati con un cannocchiale di puntamento, montato sul lato sinistro dell’arma. E poiché il fucile, pur non leggero in sé, lo diventava con le cariche potenti necessarie per il tiro a lunga distanza, vari tiratori furono colpiti dal cannocchiale durante il rinculo dell’arma.
Il famoso Wheaterby Tattoo con cui i cacciatori d’Africa chiamano la lesione al sopracciglio causata dall’oculare del cannocchiale deve essere anticipato di quasi un secolo. La più famosa vittima del fucile Whitworth fu, il 9 maggio 1864, il generale unionista John Sedgwick, che aveva appena finito di dire: «Tranquilli, non riuscirebbero a colpire un elefante da quella distanza!». Un elefante forse no, ma con il generale la previsione si dimostrò fallace.
Pedersoli Whitworth: la replica di Pedersoli
Il Pedersoli Whitworth è identico e contemporaneamente diverso dall’originale. Identico perché la comparazione con l’originale non fa registrare differenze né estetiche né funzionali. Diverso in quanto migliore, realizzato con materiali moderni, attenta cura dei dettagli e tecniche di lavorazione che all’epoca di Whitworth non solo non erano disponibili, ma forse neppure ipotizzabili. Devo dire che il fucile è fatto talmente bene che stavo per commettere un falso storico. Smontata la batteria, avrei avuto voglia di lisciare e spianare il fianco della molla. Il fucile l’avrebbe meritato ma mi sono fermato in tempo perché i fucili militari non avevano certamente la stessa lavorazione delle armi fini da caccia. Basta esaminare un Enfield 1853 per rendersene conto.
La canna è esternamente cilindrica, di peso adeguato, mentre all’interno l’anima presenta una moderata conicità, quasi una sorta di strozzatura. Mi dicono che nelle serie già in produzione questa caratteristica sarà eliminata e il diametro interno sarà costante. La rigatura è quella caratteristica esagonale, con andamento elicoidale e passo di un giro in 508 millimetri. La lunghezza della canna è di 914 millimetri per una lunghezza totale di 1.295 millimetri. La palla entra senza alcun problema e con adeguato contatto con l’anima, se asciutta. Per la precisione del tiro è sufficiente avvolgerla con un solo strato di una sottilissima cartina per sigarette. La tacca di mira è conforme all’originale, ma sull’esemplare in prova è stata fissata una diottra regolabile in altezza e deriva.
Pedersoli Whitworth, esterno tartarugato
Il mirino è stato sostituito da un altro di tipo match, con brunitura identica al resto dell’arma e che riporta tutti i punzoni come all’origine. Avevo avuto occasione di esaminare un fucile originale alla Pattern Room e l’impressione è stata la stessa, benché un secolo abbondante di esposizione all’aria e alla luce avesse scolorito le finiture e patinato l’ottone. La batteria è a molla avanti con catenella per l’armamento del cane, il luminello accetta le capsule a quattro alette di tipo militare. Forse addirittura la batteria è troppo ben finita per un fucile destinato all’esercito.
L’esterno è tartarugato. Per il Pedersoli Whitworth è previsto un fondipalle monocavità molto ben studiato; ho però utilizzato le palle che mi sono state fornite, una trentina. Il calcio è in un buon noce, correttamente venato e termina come di consueto per l’epoca con un calciolo di ottone. Le fascette sono in acciaio e il puntalino in ottone, la bacchetta ha un elemento scorrevole a protezione della volata.
In poligono: il test del Pedersoli Whitworth
La prova a fuoco Pedersoli Whitworth, indispensabile per la valutazione di un’arma, si è svolta al poligono di Vercelli in una giornata serena con temperatura di 16 gradi e senza vento. Speravo che l’impronta esagonale della palla fosse ben visibile, ma al centro del portabersagli c’era il vuoto e il cartoncino si fora senza fustellarsi. Tracce dell’impronta esagonale si possono intravvedere solo nell’8 a sinistra e nel 9 a destra.
La carica usata è stata di 2,9 grammi, pari a 44,7 grani; con la fortuna del principiante l’ho imbroccata. Tiro a 100 metri, con arma in appoggio; un po’ di colpi di prova per tarare la diottra e quando sono arrivato vicino al centro non ho insistito. Un tiratore migliore avrebbe senz’altro ottenuto un ben altro risultato ma, da principiante del tiro ad avancarica con arma lunga, non mi lamento, anche se mi dispiace per i flyer, tutti da imputare a me. Sono convinto che chi con quest’arma parteciperà a gare ne trarrà ottime soddisfazioni.
Pedersoli Whitworth calibro .451: la scheda tecnica
Produttore: Davide Pedersoli & C.
Modello: Whitworth
Tipo: fucile ad avancarica
Funzionamento: a percussione
Capsula: militare a 4 alette
Lunghezza della canna: 914 millimetri
Rigatura: esagonale
Passo: 1 giro in 508 millimetri
Calcio: in noce
Fornimento: fascette in acciaio, il resto in ottone
Lunghezza totale: 1.295 mm
Peso: 4.300 grammi
Prezzo: 1.823 euro
Contatti: www.davide-pedersoli.com