Per ottenere il porto d’armi, un quarantacinquenne di Asiago ha dichiarato di non essere soggetto a condizioni ostative. Ma a un controllo è emersa la verità. Con conseguente denuncia
L’autocertificazione è un’arma delicata, da maneggiare con cura. Specie se si dichiara il falso. E specie su argomenti sensibili, come il porto d’armi. E così al primo controllo si sono allertati i sensori delle forze dell’ordine. Perché un quarantacinquenne di Asiago (VI) aveva richiesto il rilascio del porto d’armi dichiarando di non avere carichi pendenti o ricevuto condanne. Né che esistessero motivi ostativi alla richiesta. Ma non era così. Sull’uomo grava dal 2013 una condanna per minacce, ingiurie e lesioni aggravate in ambito familiare. E la pena accessoria del divieto di detenere armi e munizioni. E al momento del controllo per il rilascio del porto d’armi il commissariato di Bassano del Grappa ha messo a fuoco la questione. Negando ovviamente l’autorizzazione. E facendo scattare la denuncia per falsa attestazione, con la quale potrebbe arricchirsi la fedina penale dell’interessato.