Le associazioni venatorie riunite nella CCT hanno presentato le loro proposte di modifica della legge sui nuovi ATC in Toscana.
Federcaccia, Arcicaccia e ANUU hanno inviato alla Regione alcune proposte di modifica della legge sui nuovi ATC in Toscana.
Nel documento inviato dai presidenti Periccioli, Lupi e Bindi all’assessore Remaschi si leggono emendamenti formali e sostanziali. Le associazioni venatorie chiedono innanzitutto di mantenere le vecchie denominazioni e di spostare l’isola di Capraia dall’ATC 9 al 10. Poi domandano di verificare se la definizione “strutture associative senza scopo di lucro” sia la più idonea. Gli ATC sono infatti degli organismi di diritto pubblico.
I nuovi criteri di nomina dei componenti
Ma soprattutto si chiede di intervenire sui criteri di nomina dei rappresentanti in seno ai nuovi ATC in Toscana. La nuova legge prevede infatti che un’associazione possa ottenere al massimo due membri in ogni comitato di gestione. Ma così facendo si contravviene alla recente sentenza del Consiglio di Stato che sancisce il principio della proporzionalità tout court. Infatti “può ben verificarsi la circostanza che un’associazione abbia la totalità degli iscritti nell’ATC”, scrivono i tre presidenti. Inoltre, così si perde di vista la validità degli accordi tra associazioni, ribadita dalla sentenza della giustizia amministrativa.
Il limite dei mandati
E non manca un altro rilievo politico-giuridico molto in voga negli ultimi tempi. “Viene introdotta la retroattività nel limite dei mandati” e si limita l’incarico a due. Si inserisce anche un limite ulteriore per chi ha già ricoperto l’incarico per 5 anni, durante mandati parziali. La tre associazioni della CCT chiedono invece che “la decorrenza della disposizione coincida con l’entrata in vigore della nuova legge”. In alternativa, propongono il ripristino della norma precedente. Secondo quella, i consiglieri “non possono essere nominati per più di tre mandati continuativi a partire 29 luglio 2011”.