Dal 1° novembre è in vigore la legge che, modificando l’articolo 4 della 110/1975, liberalizza esibizione, porto e uso di alcune armi nelle rievocazioni storiche; soddisfatta l’azienda Davide Pedersoli.
Riconoscendo le rievocazioni storiche quali patrimonio culturale da promuovere, incentivare e salvaguardare, la legge 152/24 in vigore dal 1° novembre (nasce dalle iniziative di Virginio Caparvi, della Lega, e di Federico Mollicone, di Fratelli d’Italia) consente ai partecipanti di «esibire, portare e usare», con cartucce a salve e previa autorizzazione dell’autorità locale di pubblica sicurezza, le armi fabbricate prima del 1950 e le repliche, oltre ad archi, balestre, spade, sciabole, armi d’asta, baionette, pugnali e stiletti.
Da oltre sessantacinque anni l’azienda Davide Pedersoli produce repliche di armi storiche impiegate da metà del Settecento al 1860; è inevitabile che faccia sapere di apprezzare una legge «che attribuisce dignità a un fenomeno così importante, un elemento qualificante per la formazione e per la crescita socio-culturale della comunità nazionale»
«Le nostre repliche sono armi monocolpo ad avancarica dotate di matricola» spiega Pierangelo Pedersoli «e perciò assolutamente tracciabili. Rispondono a tutti i [requisiti] di sicurezza perché sottoposte a verifica del Banco nazionale di prova; e in tutto il mondo le si impiegano anche nelle gare di tiro dedicate alla categoria» e nelle commemorazioni ufficiali (si pensi a quelle dell’Arma dei carabinieri).
Le rievocazioni storiche censite finora sono 1.500; la legge prevede che il ministero della Cultura completi l’elenco e il calendario, e definisca le caratteristiche rispettando le quali le manifestazioni possano fregiarsi del logo “Rievocazione storica italiana”, necessaria per ottenere finanziamenti specifici.
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