Il deputato repubblicano Chris Collins ha presentato il Second Amendment Guarantee Act alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. E Andrew Cuomo, governatore dello Stato di New York da cui proviene lo stesso Collins, contrattacca per difendere il proprio Safe Act.
Cuomo contro Collins. Anzi, New York contro il governo centrale. E contro il proprio rappresentante a Washington. Lo Stato della città americana più nota è ai ferri corti con la capitale. Per una questione di armi. Anzi, di diritto di portare le armi. Il repubblicano Chris Collins, membro della Camera dei Rappresentanti proprio per lo Stato di New York, ha presentato il Second Amendment Guarantee Act, una proposta di legge che, se approvata, impedirà agli Stati dell’Unione di rendere la normativa sulle armi più rigida di quanto previsto dall’ordinamento federale. E renderà vani anche tutti i provvedimenti finora in vigore. Come il Secure Ammunition and Firearms Enforcement, o Safe, Act, la norma introdotta dall’amministrazione di Andrew Cuomo nello Stato di New York dopo il massacro della scuola elementare Sandy Hook nel 2012. Il Safe Act ha reso fuorilegge nello Stato di New York le armi semiautomatiche con caricatore removibile e i caricatori con più di sette colpi.
«La nuova legge proteggerà i diritti dei newyorkesi garantiti dal Secondo emendamento», ha commentato Collins, «ingiustamente messi all’angolo dal Safe Act di Cuomo». Ma il governatore democratico di New York è pronto a dare battaglia. «Anche lo Stato ha dei diritti», ha affermato Cuomo al NY Daily News, dando a intendere che in gioco non ci siano solo i diritti dei singoli individui, «specialmente se a capo del Paese c’è un’amministrazione di questo tipo».