Durante una seduta della commissione Ambiente, l’europarlamentare Pietro Fiocchi chiarisce la propria posizione sulle munizioni in piombo.
Sulle munizioni in piombo non ci vogliono divieti, ma controlli. E ci si può arrivare solo con un approccio politico moderato. Non potrebbe essere più chiaro Pietro Fiocchi (Fratelli d’Italia – Conservatori e riformisti) che si è così espresso durante una seduta dell’eurocommissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare (Envi).
È giusto tentare di ottenere il massimo dalla sfida, ma non si può rischiare di uccidere l’industria. Fiocchi cita alcuni studi per cui il divieto di utilizzare munizioni in piombo porterà a una contrazione del pil europeo di 2,2-2,3 punti percentuali. Le industrie saranno forzate a trasferire la produzione in Turchia, Nord Africa o Stati Uniti: inevitabile, sostiene Fiocchi, la perdita di posti di lavoro.
C’è poi un problema sportivo. Se si vieta il piombo nelle munizioni, che si spara poi alle Olimpiadi? Diversi centri di tiro hanno inoltre investito del denaro per riciclare piombo, attività per cui poi possono ricevere delle sovvenzioni: vietarne l’impiego sarebbe un evidente danneggiamento. Sulla pagina Facebook di Pietro Fiocchi è possibile prendere visione dell’intervento integrale.
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