I moderatori di suono americani saranno acquistabili sul mercato civile internazionale: il Dipartimento di Stato americano cancella il divieto d’esportazione.
L’American Suppressor Association esulta: dopo più di 18 anni, il Dipartimento di Stato riformula il memo che di fatto impediva l’esportazione di moderatori di suono sul mercato civile internazionale. Dal 2002 solo governi ed enti militari potevano acquistare dagli Stati Uniti quelli che volgarmente sono conosciuti come silenziatori, ma che in realtà non silenziano niente. La decisione del governo federale dovrebbe dare un impulso deciso all’industria dei moderatori di suono. Chiaramente ora entra in vigore un protocollo rigoroso che permetterà all’amministrazione di verificare caso per caso le condizioni di compravendita.
Knox Williams, presidente e direttore esecutivo dell’American Suppressor Association, plaude «alla scelta dell’amministrazione Trump». Il governo «si è preso carico della vicenda e permette all’economia americana di competere in un mercato fiorente». La nuova politica, prosegue Williams, «creerà centinaia di posti di lavoro proprio nel momento in cui il Paese ne ha più bisogno».
Il precedente divieto si basava sull’idea che un moderatore di suono fosse realmente un silenziatore, ossia un dispositivo capace di eliminare il rumore di uno sparo. Ma non è così: in media lo riduce di circa 25-30 decibel, all’incirca quanto i più comuni dispositivi di isolamento acustico.
Vietati in Italia, i moderatori di suono sono utilizzabili per vari scopi legittimi in molte nazioni europee.
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