Il Tar della Liguria ha confermato il no al rinnovo di porto d’armi per difesa a un dentista di Savona.
“I reati contro il patrimonio consumati in val Bormida nell’anno 2013 hanno subito un deciso decremento”. È una delle motivazioni, insieme al fatto che le banche offrono una serie di servizi che permettano di ridurre l’utilizzo del contante, con cui il Tar della Liguria ha respinto il ricorso di un dentista privato del porto d’armi per difesa. L’uomo aveva fatto ricorso contro la decisione della prefettura di Savona che, dopo la prima concessione e due rinnovi, la quarta volta aveva detto no alla sua richiesta di porto d’armi. Sovente il professionista si trova a viaggiare, anche di notte, con “ingenti somme di denaro, ricettari e medicinali, in particolar modo anestetici, transitando in luoghi isolati, [oppure] scarsamente frequentati e poco illuminati”. Ma secondo il Tar le circostanze citate, ossia il ridotto numero di reati e la possibilità di girare con meno denaro contate “giustificano il diniego di rinnovo impugnato”.