Mentre le donne della Women’s March manifestano sotto le finestre dell’Nra, dall’Italia Juliane Moore sostiene che in tema armi serva più sicurezza, e non necessariamente più controlli.
Erano circa cinquecento le persone che hanno partecipato alla Women’s March sotto il quartier generale dell’Nra a Fairfax, in Virginia. Il gruppo di donne sta manifestando da quasi cinque anni per tentare di orientare l’opinione pubblica statunitense verso una sensibile restrizione delle armi. Gli oppositori della Women’s March hanno organizzato una contromanifestazione nel corso della quale, armati, hanno mostrato dei cartelli con su scritto “Patriot lives matter”, le vite dei patrioti contano, in opposizione al “Black lives matter” scandito dalle manifestanti.
Praticamente in contemporanea Juliane Moore ha preso posizione sul tema armi chiedendo più sicurezza, e non necessariamente più controlli. In un’intervista all’Ansa l’attrice che dette vita al personaggio di Clarice Sterling sostituendo Jodie Foster in Hannibal ribadisce che negli Stati Uniti sia necessario «convincere le persone che, come sono servite regole per far sì che le auto non fossero strumenti mortali, così bisogna fare per le armi». Intervenuta nel corso del Giffoni Film Festival, la Moore ribadisce che non si sente più esposta su questo versante ora che è cambiato il vertice dell’amministrazione americana: quella sulla maggior sicurezza «è una battaglia che sento di dover portare avanti, come cittadina e come madre, qualunque sia l’amministrazione al governo».