Il ministro dell’Interno Marco Minniti dice la sua sulla legge sulla legittima difesa ora in discussione al Senato.
«Nessuna vittima di un reato sconvolgente come una rapina in casa deve essere lasciato solo o sentirsi solo. Ed è nostro obbligo tutelarne l’incolumità. Ma deve essere altrettanto chiaro che siamo dentro una democrazia. E in una democrazia il contratto sociale prevede che la difesa armata spetti ai corpi dello Stato e non al singolo». Potrebbe essere solo un’altra presa di posizione sul discussissimo tema della legittima difesa se non fosse per la fonte. Perché le parole sono di Marco Minniti, ministro dell’Interno in carica, intervenuto nel corso di un forum presso la redazione di Repubblica.
Intervistato dal direttore Mario Calabresi, dal vicedirettore Gianluca Di Feo e dai giornalisti Claudio Tito, Carlo Bonini, Giancarlo Mola e Vincenzo Nigro, Minniti ha ribadito che «da uomo di sinistra quale sono e ritengo di essere, ho il problema di includere. Fosse anche un solo cittadino. Ho l’obbligo di non abbandonarlo alla paura che è il sentimento che distrugge prima una democrazia e poi le ragioni dello stare insieme». E, alla domanda sulla legge licenziata dalla Camera, il titolare dell’Interno pensa «che sia opportuno, come accadrà, che il Senato lavori a correggere quel testo».