229 sequestri di ibridi tra cane e lupo in tutta Italia. Ecco il risultato dell’indagine sul traffico illegale di lupi usati per incrociare soggetti appartenenti alla razza cane lupo cecoslovacco.
Il Servizio Cites di Roma del Comando Unità tutela forestale ambientale e agroalimentare Carabinieri (Cutfaa), nel quale è confluito il personale del Corpo Forestale dello Stato, ha così portato a termine l’ultima fase della lunga indagine, coordinata dalla Procura presso il Tribunale di Modena, sul traffico illegale di lupi, in violazione delle norme sulla detenzione e commercio di specie selvatiche tutelate dalla Convenzione di Washington (Cites).
Più di 200 sequestri simultanei
Più di 200 sequestri simultanei di cani incrociati con il lupo e dei relativi pedigree che ne attestavano falsamente la purezza. 54 le province interessate. Oltre 200 i proprietari truffati, che avevano acquistato a caro prezzo i cani (sino a 5.000 euro a soggetto). Nove gli allevamenti attenzionati, a carico dei quali sono state emesse le misure di sequestro, nel corso della complessa indagine durata tre anni.
Gli animali sono stati tutti affidati ai proprietari, essendo stati acquistati da cuccioli e legati ormai agli attuali detentori da un forte legame di affezione.
I lupi venivano prelevati illegalmente all’estero
L’attività criminosa scoperta prevedeva l’utilizzo di lupi, specie selvatica tutelata dalla normativa nazionale sul prelievo venatorio e da quella internazionale sul commercio di specie in via di estinzione, per l’incrocio con soggetti di cane lupo cecoslovacco.
I lupi venivano prelevati illegalmente nella zona dei Carpazi, nei Paesi scandinavi o in Nord America per essere incrociati con i cani, in violazione dei disciplinari stabiliti dall’Enci.
Questa condotta permetteva di ottenere soggetti più belli e simili al lupo selvatico, e più apprezzati nel circuito dei concorsi di selezione canina e dagli amatori.
L’attività fraudolenta era possibile dichiarando il falso nelle certificazioni ufficiali Enci e truffando gli ignari acquirenti i quali, in aggiunta al raggiro, si sono spesso trovati in casa animali potenzialmente aggressivi.
L’indagine è iniziata nel 2013
L’indagine è iniziata nel 2013, dopo una complessa attività di intelligence nel settore della cinofilia, con il sequestro di 42 ibridi di lupo. A ciò seguì l’incriminazione di nove soggetti per i reati di falso ideologico, importazione e detenzione illegale di specie tutelata dalla Cites. Due le condanne definitive.
Fondamentale per concludere le indagini sono stati l’utilizzo di tecniche di identificazione genetica approntate dall’Ispra, la preziosa collaborazione dell’Enci, l’intervento di veterinari e zoologi qualificati e del personale dei Carabinieri, esperto in materia Cites.
In Italia è proibito l’accoppiamento tra animali domestici e e selvatici
In Italia è proibito l’accoppiamento di animali domestici con quelli selvatici ed è vietato detenere lupi fino alla quarta generazione in assenza delle prescritte autorizzazioni, poiché considerati specie protetta dalla Cites (Appendice I).
A ciò si aggiunge il danno causato dal potenziale inquinamento genetico delle popolazioni di lupo nel nostro Paese per la diffusione accidentale di alcuni di questi cani incrociati.
Le pene per le condotte contestate sono quelle stabilite dalla normativa Cites (arresto e ammenda) e dal codice penale per il reato di falso ideologico e frode in commercio.
Ulteriori misure potranno essere intraprese dall’Enci e dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che detiene i registri ufficiali Enci.
© foto Andrea Dal Pian