Salvini a Circo Massimo, Travaglio col suo editoriale sul Fatto Quotidiano: la mattinata riapre la discussione sulla riforma della legittima difesa.
Forse è conseguenza diretta del rapporto Censis sulla sicurezza, forse è per l’attesa di un provvedimento previsto esplicitamente nel programma di governo; fatto sta che d’un tratto tornano ad accendersi le luci sulla riforma della legittima difesa. L’uomo forte del governo Conte, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ne ha parlato stamani a Circo Massimo, la trasmissione di Radio Capital condotta da Massimo Giannini. Salvini ribadisce di non essere armato, di non avere la pistola, di non avere mai chiesto il porto d’armi, «e spero di non chiederlo mai». Ma nota come la legge sulla legittima difesa costi zero. «E sarebbe ben spesa», prosegue, «se servisse a salvare anche una sola vita di un cittadino perbene».
Il leader della Lega interviene anche sulle parole di Luca Di Bartolomei, il figlio dell’ex calciatore della Roma che il 30 maggio 1994 si tolse la vita. “Al 41% degli italiani”, aveva scritto Di Bartolomei, “che oggi vorrebbe acquistare un’arma più semplicemente per sentirsi protetto, vorrei raccontare di come più pistole in giro significheranno solo più morti, più suicidi e più incidenti”. Salvini gli manda «un abbraccio», ma nota come un aspirante suicida senza una pistola possa uccidersi in altro modo. Potrebbe «buttarsi dal quinto piano, e non possiamo chiudere tutti i balconi d’Italia».
L’editoriale di Travaglio sul Fatto Quotidiano: attenzione alla riforma della legittima difesa
Alla riforma della legittima difesa è dedicato anche gran parte dell’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano di oggi. Oltre a criticare il ddl Ermini presentato dal Pd nella scorsa legislatura e ormai lasciato cadere, Travaglio si esprime anche sulla nuova formula. E segnala come, a meno di una legge incostituzionale, non si possa rendere impossibile l’indagine della magistratura in caso di morte violenta.
“Il magistrato deve accertare le cause del decesso”, scrive Travaglio. “Aprendo un’indagine su chi ha sparato, per ascoltare la sua versione dei fatti con l’assistenza di un avvocato e valutare se la sua difesa estrema (l’omicidio) fosse legittima o no. E continuerebbe”, commenta il direttore del Fatto, “a essere così anche se la Lega riuscisse ad approvare la sua legge”. Che però, se approvata, “spingerà la gente ad armarsi”. E di conseguenza indurrà i rapinatori ad aumentare il potenziale offensivo. “Così”, conclude Travaglio, “c’è pure il caso che gli omicidi volontari […] tornino a impennarsi”. E con questi anche gli omicidi preterintenzionali “di chi sparerà per sbaglio” e “i suicidi involontari”.