Niente rinnovo del porto d’armi per tiro a volo a un cittadino milanese che abita in un condominio in cui le liti sono all’ordine del giorno. Anche se “non ha mai minacciato di usare l’arma”.
Vivere in un condominio “caratterizzato da elevata litigiosità” che sfocia in presunti reati contro la persona è motivo sufficiente per dire di no al rinnovo del porto d’armi per tiro a volo. Anche se chi lo chiede “non ha mai effettivamente minacciato di usare l’arma”. Lo ha deciso il Tar della Lombardia respingendo la richiesta di sospensione cautelare del provvedimento presentata da un cittadino milanese. “Nel bilanciamento dei contrapposti interessi”, scrivono i giudici, deve “darsi prevalenza a quelli pubblicistici sottesi al provvedimento impugnato e attinenti alla tutela della sicurezza pubblica”. E dunque anche le liti condominiali hanno un peso nella valutazione complessiva.