I vincitori della President’s Cup sono ancora in attesa del premio in denaro promesso dall’ex presidente dell’Issf, che dopo la sconfitta elettorale s’è rimangiato l’impegno.
Se davvero ci sono molti modi per buttar giù una sconfitta, quello scelto da Vladimir Lisin dopo che ha perso la presidenza dell’Issf a vantaggio di Luciano Rossi si piazza in fondo alla scala: il sito specializzato Inside the games rivela infatti che i 792.000 euro (66.000 per ciascuna delle dodici discipline, 15.000 per l’oro) che la holding Fletcher Group aveva promesso di stanziare per i vincitori della President’s Cup non sono mai arrivati.
E sull’identità di colui che s’è rimangiato l’impegno ci sono pochi dubbi: la Fletcher Group è infatti direttamente riconducibile a Lisin che per suo tramite controlla anche la Novolipetsk, una delle quattro maggior industrie siderurgiche della Russia.
La nuova governance dell’Issf sta lavorando per rimediare. Willi Grill, che ha sostituito il russo Alexander Ratner nel ruolo di segretario generale, ha confermato a Duncan Mackay che l’Issf sta cercando di garantire agli atleti quanto promesso; la soluzione potrebbe passare da nuovi sponsor e donazioni mirate.
E non è l’unico problema che la presidenza uscente ha lasciato in eredità ai propri successori. La nuova dirigenza non è infatti ancora riuscita a prender possesso dei profili social dell’Issf, compreso Twitter; l’ultimo post pubblicato rilancia la controversa lettera aperta con cui Ratner ha cercato di minare la corsa di Rossi.
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