Chiamato a esprimersi sui limiti imposti ai detentori di armi numerose, il Tar Veneto si è aggiornato al 12 maggio. Fabio Ferrari analizza la situazione e ne chiarisce le possibili conseguenze.
È in corso un’offensiva della questura di Padova sui limiti imposti ai detentori di armi, culminata con la notifica di una “prescrizione impositiva” di cessione delle armi regolarmente detenute. È un fatto grave che potrebbe allargarsi per iniziativa di altre questure e coinvolgere migliaia di collezionisti e di detentori di armi da caccia. Si tratta di una questione giuridica inedita approdata al Tar Veneto (la prima udienza si è tenuta ieri, 28 aprile), che dovrà rispondere a domande di estrema importanza.
- Esiste un problema di sicurezza e ordine pubblico (?) direttamente connesso alla detenzione di un numero rilevante di armi in capo al medesimo soggetto? Noi crediamo di no, ma se dovesse esistere la questione va risolta per via legislativa, a Roma. Non certo per iniziativa dei singoli questori. Ciò infatti porta a un caos di disposizioni incompatibili con il nostro assetto normativo e sarebbe fonte di gravissime disparità a fronte di posizioni soggettive identiche.
- L’ambito di applicazione dell’articolo 9 del Tulps può arrivare a creare o inventare limiti numerici laddove la legge dice il contrario? In soldoni: se la legge dice che le armi da caccia sono detenibili in numero illimitato e la licenza di collezione può autorizzare la detenzione di armi in numero illimitato, può il questore imporre un tetto numerico (e confiscarle) a chi ne detiene di più?
- È possibile spossessare il detentore, senza alcun ristoro o indennizzo, di decine o centinaia di armi che superano il limite che ciascun questore potrà inventare e cambiare dall’oggi al domani? Si parla di un danno patrimoniale di decine o centinaia di migliaia euro. Quali sono i motivi per una loro confisca, visto che non esiste alcun tipo di reato?
La questione coinvolge tutti
Le questioni sopra indicate rivestono una importanza tale che, dopo avere preso atto della questione, il Tar Veneto ha fissato una nuova udienza per la fase cautelare. Ne riparleremo il 12 maggio, ma non finirà certo allora.
Se non lo avete ancora capito: la questione non è padovana ma coinvolge tutti. Cominciate a interessarvi e, se siete collezionisti o detenete parecchie armi, a preoccuparvi. Siamo certi di avere intrapreso una battaglia giudiziaria doverosa contro tali iniziative, che vanno fermate o ricondotte nelle sedi legislative di competenza; anche per la salvaguardia dei diritti acquisiti di tutti coloro che già detengono regolarmente numerose armi da fuoco.
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