Il test del cannocchiale Leupold VX-3i 4,5-14×50, valida soluzione alternativa del produttore americano che, con un occhio al budget, a costo di qualche rinuncia fornisce però ciò che serve davvero: affidabilità, resistenza e prestazioni ottiche.
Se volessimo classificare, pur con una certa approssimazione, il mercato delle ottiche di puntamento in base al prezzo, potremmo identificare quattro categorie. La prima, quella dei prodotti super economici e spesso di costruzione asiatica, che si colloca entro i 500 euro, una seconda che si spinge a 1.000, la terza – quella intermedia in termini di qualità – che spazia tra i 1.000 e i 2.000 euro, per finire con quella delle “fuoriserie”, dai 2.000 euro in su. Una categoria che ha ormai dimostrato di poter superare la soglia psicologica dei 3.000 euro.
La collocazione dell’ampia offerta commerciale all’interno di questa schematizzazione, risponde alle esigenze di budget dell’acquirente e ovviamente corrisponde a una generica qualità dell’ottica via via presa in considerazione. Salendo lungo la scala del prezzo, troveremo strumenti sempre più sofisticati sia in termini qualità ottica sia in termini di funzioni che si affiancano a quella del semplice ingrandimento.
Tutti i produttori si ingegnano nel tentativo di comprimere la forbice tra gli strumenti basici e i migliori, ma è comunque impresa ardua. Per farlo devono prevedere delle rinunce (la limitazione, ad esempio, del fattore d’ingrandimento o la rinuncia ad alcuni contenuti tecnologici quale il sistema d’illuminazione del reticolo) o escogitare dei sistemi produttivi in grado di abbattere significativamente i costi e ampliare al tempo stesso l’appetibilità dello strumento, così da poterlo produrre in massa e beneficiare dei risparmi delle cosiddette economie di scala.
Leupold è un produttore americano molto apprezzato da tiratori e cacciatori, in America ma non solo. La sua linea di produzione prevede strumenti super economici, che anche in Italia e nonostante un tasso di cambio attualmente sfavorevole si collocano nella fascia entro i 500 euro, e ottiche professionali, che si avvicinano più ai 4.000 euro che non ai 3.000 di cui si scriveva. Nel mezzo c’è di tutto, in termini di costo e di offerta tecnologica.
Leupold VX-3i 4,5-14×50: per i tiri medio-lunghi
Abbiamo testato uno strumento della serie VX-3 che, come lascia presagire il nome, si avvale di un fattore d’ingrandimento 3x. L’ottica presa in esame presenta una scelta d’ingrandimenti che la colloca di diritto tra le ottiche specialistiche, per la caccia che richieda tiri medio-lunghi in condizioni d’illuminazione critiche come enfatizzato dalla campana dell’obiettivo da 50 millimetri di diametro.
La gamma VX-3 comprende un totale di 11 varianti che spaziano tra la classica ottica da battuta (in questo caso nell’allestimento 1,5-5×20) a una per il tiro “estremo” 8,5-25×50. Distinta dall’anello dorato che identifica le ottiche migliori del produttore, si presenta come una linea di prodotto semplice, ma fornita di insospettabili soluzioni tecniche e ottiche che ne esaltano la resa e la fruibilità a caccia.
Il disegno è una peculiarità della serie
Bello nella parte frontale, che si esalta con l’elemento cromatico dell’anello dorato, piuttosto semplice dalle parti dell’oculare, con la ghiera per la messa a fuoco che non lascia spazio a fantasiose soluzioni di design. Piuttosto basic anche la ghiera della variazione dell’ingrandimento, che presenta però una sporgenza che ne facilita la rotazione. Tutto piuttosto spartano ma oltremodo efficace.
Il tubo, realizzato in alluminio, presenta un’anodizzazione opaca molto ben eseguita ed estremamente resistente, a testimoniare che in termini di funzionalità Leupold non intende cedere di un millimetro. Il tubo centrale ha un diametro di un pollice, caratteristica che rende l’ottica appetibile al mercato americano e consente qualche economia di scala.
Le lenti del VX-3 si avvalgono di quello che il produttore definisce Twilight Max Light Management System, un sistema di trattamenti dei cristalli in grado di garantire valori di trasmissione della luce ottimali sull’intero spettro del visibile anche in condizioni di illuminazione al limite, riduzione dei riflessi per tiri in piena luce o controluce, contrasto elevato in ogni condizione di tiro. Un trittico di qualità che rendono queste ottiche sfruttabili con soddisfazione in ogni condizione d’illuminazione, anche quando altri prodotti si arrendono alle ombre della notte.
Il VX-3 che abbiamo provato monta un reticolo Duplex, con una parte centrale piuttosto fine e i bracci esterni spessi; inventato da Leupold nel 1962, il Duplex ha il pregio di essere particolarmente intuitivo e di facilitare l’acquisizione istintiva del bersaglio. È disponibile anche nelle versioni Boone & Crockett, Varmint Hunter e, insieme alla torretta CDS, anche Wind-Plex.
Le regolazioni avvengono a passi di un quarto di Moa sia sull’asse verticale sia su quello orizzontale in un ampio intervallo di 64 Moa. La torretta dell’alzo si avvale del sistema Custom Dial System (CDS) per la compensazione della caduta della palla a distanze differenti rispetto a quella di azzeramento.
Su richiesta, Leupold fornisce torrette ottimizzate per le cariche effettivamente impiegate dall’utente, un servizio gratuito per la prima torretta, cui l’acquirente può accedere trasmettendo tramite armeria all’importatore i dati relativi all’arma e alla cartuccia impiegata.
La prova sul campo parla di un’ottica semplice nell’uso, robusta, qualitativamente più che adeguata ad affrontare l’ampia casistica di tiro della caccia di selezione.
Ottima la resa delle lenti, che il nostro occhio non fatica a a collocare in una fascia qualitativa superiore a quella che il prezzo lascerebbe intendere.
Prezzo 825 euro. Il marchio Leupold è distribuito in Italia da Paganini di Torino.
@ Matteo Brogi