Dietro il buon funzionamento di binocoli e cannocchiali c’è un mondo intero, non sempre visibile: Paganini ha organizzato una giornata di formazione dedicata alle ottiche Leupold per far conoscere storia, principi di funzionamento e strumenti del produttore statunitense.
Il compito di un distributore di prodotti legati al mondo armiero non è limitato alla pura organizzazione logistica, ma deve comprendere anche la formazione delle persone che dovranno illustrarne le caratteristiche ai propri clienti, cioè gli armieri. È questo l’obiettivo principale del primo Leupold Road Show, una giornata dedicata alle ottiche del marchio americano organizzata dalla Paganini di Torino al Tsn di Casale Monferrato a cui sono stati invitati gli armieri del nord-ovest italiano e la stampa specializzata. Abbiamo scritto formazione, e dunque la giornata non poteva che iniziare con un’ora d’aula in cui Andrea Ambrosio, titolare di Paganini, coadiuvato da un rappresentante statunitense di Leupold, ha descritto molto rapidamente la storia del marchio e ripreso, in modo chiaro ed esaustivo, alcuni principi che regolano il funzionamento dei moderni cannocchiali da tiro.
A prova d’acqua dal 1947
L’azienda statunitense vanta oltre un secolo di vita: fu infatti fondata nel 1907 a Portland da emigranti tedeschi, Marcus Friedrich “Fred” Leupold e Adam Voelpel, che si specializzarono nella progettazione, produzione e riparazione di strumenti di misura. La svolta arriva però nel 1947 quando fu costruito il primo cannocchiale impermeabile, il Plainsman: pare che l’idea sia arrivata quando Marcus Leupold, durante una caccia, sbagliò un cervo perché il suo cannocchiale si era appannato. Negli anni Leupold ha introdotto il reticolo Duplex (1962), la correzione della parallasse sulla torretta, cannocchiali ultracompatti e da tiro ultraleggeri, i reticoli balistici custom e le anodizzazioni custom per i suoi cannocchiali.
Oggi, giunti alla quinta generazione di Leupold alla guida, l’azienda conta più di 650 impiegati nella fabbrica di Beaverton, in Oregon, dove escono, tra gli altri, cannocchiali da tiro che vengono provati con 5.000 impatti della macchina “Punisher”, equivalente al rinculo di un .375 H&H. Non solo: tutti i cannocchiali devono superare un test per gli shock termici, durante il quale sono scaldati e raffreddati rapidamente per l’appannamento, e altri che verificano l’effettiva impermeabilità ottenuta grazie al riempimento con una miscela di gas Argon/Krypton nelle serie premium, e con azoto in quelle entry-level. Solo dopo aver superato questi test, i cannocchiali possono usufruire della garanzia a vita che Leupold assicura sui suoi prodotti.
Leupold VX-6 e VX-3i
Andrea Ambrosio ha illustrato agli armieri anche le novità Leupold per il 2016. Tra queste troviamo i nuovi modelli European Exclusive di cannocchiali da caccia nelle linee di ottiche di maggior pregio di Leupold, tutte in robusti tubi da 30 millimetri di diametro: la VX-3i (3,5-10×56 e 4,5-14×56 Side Focus con terza torretta per la parallasse) e la VX-6 (1-6×24, 2-12×42, 3-18×44 e 3-18×50), con nuove versioni del reticolo illuminato German #4 F posto sul secondo piano focale.
A contraddistinguerli è la nuova tecnologia ottica di gestione della luce Twilight Max, che ottimizza i tre indici che regolano la gestione della luce: trasmissività luminosa effettiva, riduzione del riverbero anche attraverso lenti dai bordi opacizzati e risoluzione dei dettagli a basso contrasto. Le lenti enfatizzano le porzioni rosse e blu dello spettro luminoso, per migliorare le prestazioni in condizioni d’illuminazione scarsa e avere un elevato contrasto in tutte le condizioni. I VX-6 e VX-3i presentano inoltre lenti con superfici esterne trattate con rivestimento antigraffio DiamondCoat 2, e sono riempiti con una miscela di gas Argon-Krypton che li rende impermeabili al 100%.
All’aperto è stato poi allestito un interessante confronto con cannocchiali di altri marchi prestigiosi europei, dalle prestazioni paragonabili con i due modelli Leupold: le ottiche puntavano tutte all’interno del cassone di un furgone, quindi in condizioni di scarsa luminosità, in cui era appeso un pannello con vari indicatori per saggiarne la resa.
Monoculare, telemetro e D-Evo
Purtroppo durante la giornata non si è potuto sparare a causa di un’interpretazione un po’ troppo rigorosa della normativa vigente da parte della questura locale.
Alle linee di tiro abbiamo avuto modo di testare le altre novità 2016 di Leupold. Come il telemetro RX-1200i TBR/W che elimina ogni incertezza dovuta al vento senza far uso di ingombranti anemometri o congegni simili: basta selezionate il proprio gruppo balistico, compresi i nuovi gruppi con azzeramento a 200 e 300 yard per maggiore precisione in caduta, e il True ballistic range/wind calcola automaticamente i punti di mira dei reticoli balistici Leupold.
Era disponibile per le prove anche un monoculare della serie Gold Ring, quest’anno disponibile in due nuove versioni: 20-60×80 mm Shadow Gray Impact Reticle, e 12-40x60mm HD Shadow Gray Impact Reticle.