Stefano Maullu (Fratelli d’Italia) attacca chi, mentre critica la riforma della legittima difesa, in realtà contesta il commercio e il possesso legale di armi.
Chi critica la riforma della legittima difesa per mettere nel mirino il possesso e il commercio legale di armi opera un’operazione «intollerabile». È netta la posizione di Stefano Maullu, europarlamentare ex Forza Italia da poco transitato in Fratelli d’Italia. Maullu ribadisce infatti come «il numero di omicidi commessi con armi legalmente detenute rappresenti soltanto il 5%» del totale. Il legame tra aumento dei fatti di sangue, possesso legale di armi e riforma del codice penale è dunque «inesistente». Così come è inesistente, prosegue, la connessione «tra la legittima difesa e gli interessi» dei produttori di armi. Secondo Maullu questi attacchi nascono soltanto da «una sterile motivazione di natura ideologica». Che pertanto non deve avere riverberi sulla legislazione o sui legittimi interessi di produttori e appassionati.