Il testo, con la proposta di riforma della legittima difesa del Pd (Partito democratico), è passato in commissione Giustizia alla Camera il 28 marzo: 16 presenti su 40 componenti.
Gli altri dov’erano? Neppure la sicurezza dei cittadini in casa propria è ragione necessaria e sufficiente per presenziare, votare e rappresentare l’elettorato? Poi ci si stupisce della disaffezione verso la politica.
Il Parlamento molla gli aggrediti sulla legittima difesa
Una riforma che tale non è: pressreader.com ha commentato “Legittima difesa. Il Parlamento molla gli aggrediti”. Ricordiamo quanto è accaduto: milioni di italiani hanno sollecitato la riforma aderendo alle varie proposte (record di firme per quella dell’Idv – Italia dei valori – non dimentichiamolo), e come al solito la montagna partorisce un topolino. Proposte di legge fatte per adeguare il nostro impianto normativo:
- tentare di avvicinarci al concetto di difesa legittima di molti codici penali di Paesi europei, a noi vicini;
- contrastare i più gravi fenomeni di criminalità, ormai quotidiani, che elevano l’allarme sociale a livelli di guardia. Non possiamo pretendere dallo Stato un poliziotto o un carabiniere ad ogni angolo, davanti a ogni casa.
La proposta di riforma del Pd
La proposta vuole operare un’aggiunta all’art. 59 del codice penale, una specie di scusante denominata “circostanze non conosciute o erroneamente supposte”: l’ennesimo aspetto incerto sul comportamento di chi si è difeso, sul quale si dovrà pronunciare il giudice, con ampia discrezionalità.
Il nostro sistema politico/giudiziario, insomma, non vuole lasciar libero il cittadino di difendersi in casa propria, ma vuole sindacare il suo comportamento, come si fa con gli interdetti sotto tutela.
Non si vuole sottrarre al giudice penale il potere di giudicare l’operato di chi si è difeso. L’ennesima occasione per condannare qua e assolvere là; perché, dove c’è ampia discrezione, non ci sarà uniformità di giudizio.
La… sfrontatezza di difendersi
Nulla è stato fatto per negare ogni tipo di risarcimento al malfattore che sia stato ferito o ucciso. Quindi continueranno, più di prima, le cause civili di richiesta danni, volte a mettere sul lastrico chi ha subìto aggressioni, furti e rapine, e ha avuto la sfrontatezza di difendersi.
Già si parla di elezioni politiche, e temo che questa campagna elettorale sarà combattuta su fatti che riguardano la nostra pelle.
E non è una bella sensazione.